un'area trentina in cui si parla tedesco, un'eredità storica tutta da scoprire
Proves (Proveis in tedesco) e Lauregno (Laurein in tedesco): anche se orograficamente ci si muove in val di Non, e quindi in Trentino, da un punto di vista amministrativo e culturale le ciaspolata si svolge in territorio altoatesino, di cultura germanica. Nel XIII secolo, infatti, alcuni minatori germanofoni si spostarono tra queste montagne alla ricerca di minerali e metalli preziosi.
A rendere ancora più particolare “il quadro” c’è il fatto che due delle tre malghe incontrate lungo questa facile ciaspolata sono “italiane”, ovvero gestite dai comuni nònesi trentini di Cloz e Revò. Questa situazione affonda le radici nel Medioevo: Proves, infatti, faceva parte della parrocchia di Revò mentre i masi erano sottoposti ai conti di Thun di Castelfondo. Lo stesso vale per Lauregno che era “sotto” la parrocchia di Cloz. La disputa tra i comuni italiani e quelli tedeschi è durata secoli finché, nel 1878, il tribunale di Innsbruck ha definito i termini della questione lasciando a Cloz e Revò la gestione di diversi pascoli nel settore “sudtirolese” della val di Non.
I dettagli di questa storia sono raccontati da alcuni pannelli illustrativi posti lungo il cammino: altre installazioni raccontano, invece, la storia della polenta, l’importanza delle malghe ed illustrano le diverse essenze curative e velenose che popolano prati e boschi di questo angolo delle Alpi.
Ma quali ciaspolate si possono fare in alta valle di Non? Soprattutto una, quella che conduce alle malghe citate nelle righe qui sopra: clicca per visitare la pagina che descrive questa ciaspolata in alta val di Non!