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Al rifugio Vallaccia, in val di Fassa

Ciaspolate in val di Fassa

Lontani dal caos delle piste e dai rifugi più frequentati (e spesso fin troppo caotici), con le ciaspole ci si possono ritagliare giornate di relax e contemplazione anche nella celebre val di Fassa.

Ma quali sono le più belle ciaspolate da fare in val di Fassa?

Sono tre a nostro modo di vedere le escursioni più appaganti da fare tra le Dolomiti della val di Fassa.
La prima conduce al rifugio Vallaccia (aperto in inverno, da verificare con quale calendario), la seconda al rifugio Passo Principe e l'ultima risale tutta la val Duron per arrivare fino al rifugio Alpe di Tires (chiuso). In particolare la seconda è da farsi solo con neve assestata, meglio se a rifugio aperto perché il Rifugio Passo Principe apre solo quando le condizioni nivologiche rendono sicura l'escursione. La prima è generalmente sicura fino al rifugio mentre è da valutare la prosecuzione fino a Cima Undici così come l'ultima è da ritenersi generalmente sicura fino al passo Duron ma da valutare oltre.

La ciaspolata al rifugio Vallaccia parte dai dintorni di Pozza di Fassa (che con Vigo di Fassa forma il neonato comune di San Giovanni di Fassa) dove in realtà si possono immaginare due ciaspolate. Entrambe prevedono il passaggio da malga Crocifisso, in val San Nicolò.
La prima ciaspolata, facile, si conclude a Baita Ciampiè (aperta in inverno), la seconda invece prevede la risalita della val Monzoni, impegnativa, e - a seconda delle condizioni e della preparazione - può chiudersi a Malga Monzoni (aperta in inverno), al rifugio Vallaccia (aperto in inverno) o addirittura in vetta a Cima Undici, un obiettivo davvero ambizioso.
Di queste due ciaspolate a Pozza di Fassa parliamo qui: www.ciaspole.net/itinerari1/trentino/ciaspole-monzoni.htm (rifugio Vallaccia e Cima Undici)  e qui: www.ciaspole.net/itinerari1/trentino/ciaspole-ciampie.htm (baita Ciampiè).

La valle di Vajolet si apre nei dintorni di Pera. Con le ciaspole si sale senza troppe difficoltà (ma con un po' di fatica, vista la lunghezza) fino alla conca del Gardeccia dove si trovano un paio di rifugi aperti proprio ai piedi del Catinaccio e delle Torri di Vajolet.
In condizioni di sicurezza si può proseguire oltre: fino ai rifugi Preuss e Vajolet (chiusi in inverno) o fino al rifugio Passo Principe, aperto - come detto - solo in primavera quando le condizioni della neve lo rendono sicuro.
Per la ciaspolata in val di Vajolet clicca qui: www.ciaspole.net/itinerari1/trentino/ciaspole-vajolet.htm 

Prende invece le mosse da Campitello una delle ciaspolate più interessanti da fare in val di Fassa. Si tratta dell'escursione in val Duron: lunga, impegnativa ma foriera di grandi soddisfazioni. Con il supporto di due rifugi aperti anche in inverno, il Micheluzzi e la Baita Lino Brach.
E' una ciaspolata davvero completa. Si parte con una ripida risalita su traccia battuta dai dintorni di Campitello fino ai due rifugi. Poi si ciaspola in piano per quasi un'ora fino a portarsi ai piedi dello strappo che porta fino a passo Duron, circondato da incantevoli dossi innevati. E poi le ultime fatiche fino al rifugio Alpe di Tires (chiuso in inverno), ai piedi dei Denti di Terrarossa.
I dettagli visitando questa pagina: www.ciaspole.net/itinerari1/trentino/ciaspole-duron.htm

Dai dintorni di Canazei, invece, si parte per una ciaspolata più facile ma al cospetto della Regina delle Dolomiti, la Marmolada.  Teatro dell'escursione è la val Contrin. Si inizia a ciaspolare ad Alba di Canazei e ci si immerge nella quiete più totale, lontani da impianti e piste. Non ci sono punti di appoggio: i rifugi sono chiusi, bisogna pensare ad un pranzo al sacco. Si può proseguire anche oltre il rifugio Contrin avendo però cura di valutare attentamente le condizioni nivo-meteo.
Se volete saperne di più, visitate la pagina dedicata alla ciaspolata in val Contrinwww.ciaspole.net/itinerari1/trentino/ciaspole-contrin.htm

Si può ciaspolare anche partendo da due valichi che segnano il confine tra la val di Fassa ed il Veneto e tra la vallata e la provincia di Bolzano: il San Pellegrino ed il Costalunga.

Dal passo San Pellegrino parte la ciaspolata verso il rifugio Fuciade (straordinariamente panoramica ma banale, nemmeno una sgambata - rifugio aperto in inverno, spesso fattibile senza ciaspole) e il suo impegnativo proseguimento verso la Forca Rossa (che invece è per esperti, i dettagli qui: www.ciaspole.net/itinerari1/trentino/ciaspole-forcarossa.htm). 
Dal passo Costalunga, invece, si può mettere nel mirino il rifugio Roda di Vael che si raggiunge con una ciaspolata non difficile fisicamente ma ostica perché molto legata alle situazioni della neve. La ciaspolata al rifugio Roda di Vael (chiuso in inverno) è raccontata qui: www.ciaspole.net/itinerari1/trentino/ciaspole-rodadivael.htm

PS: se vi fermate più a lungo, dalla val di Fassa si possono raggiungere i passi Rolle e Valles (da Predazzo, ultimo paese della val di Fiemme) dove si aprono nuove opportunità per ciaspolare tra le Dolomiti! E lo stesso vale per i dintorni di passo Costalunga, scendendo verso Carezza o proseguendo verso il passo Nigra.

  14/12/2023

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