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Gli omini di pietra ed il panorama verso le Dolomiti (scorri la gallery!)
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I primi passi aprono la vista su San Giacomo e malga Langfenn
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Malga di Meltina (Moltner Kaser)
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Panorami aperti verso le Dolomiti
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Sassolungo e Sassopiatto verso est
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Panoramiche baite ai piedi del monte di Meltina
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La ciaspolata sfiora costruzioni tipiche
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Sguardo verso nord
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Staccionate, baite e larici ai piedi del monte di Meltina
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Ciaspolando tra staccionate e baite
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Si passa anche attraverso boschi di abeti
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Dorsale di vetta
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Gli omini di pietra, guardando verso nord
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Omini di pietra e panorama verso la val Passiria
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Verso le montagne di Merano, lungo la dorsale di vetta
Alto Adige - Sud Tirol

Agli omini di pietra

IN BREVE
Partenza: Schermoos, 1450 mslm
Arrivo: malga di Meltina (1763 mslm) o Stoanerne Mandln ("omini di pietra"), 2001 mslm
Tempo di percorrenza: 1h30' per la salita alla malga di Meltina, 2h per la vetta di Stoanerne Mandln - in discesa 1h30' dalla vetta, 1h20' dalla malga di Meltina
Difficoltà e pericoli: con le consuete precauzioni, itinerario sostanzialmente sicuro fino alla malga di Meltina. Oltre è necessario valutare le condizioni della neve, prestare attenzione ad eventuali cornici e, in presenza di nebbia o assenza di tracce, capacità di orientarsi. Per i bambini è probabilmente troppo lunga.

"I contadini confinanti del Wechselwiesen (i prati di Wechsel) litigarono una vita intera perché entrambi spostavano le pietre di confine dei loro possedimenti. Alla loro morte, nei dintorni di Valas, una frazione di San Genesio ai piedi delle radure in quota, si sentiva un fantasma lamentarsi e chiedere "dove devo mettere questa pietra di confine?". Un giorno un ubriaco, vedendolo, ebbe la forza di urlargli: "ehi pazzo, posa quella pietra!"
Da allora il fantasma non si fece più vivo e nessuno sentì più i lamenti. Era stato liberato da quella condanna!"


La "faccenda" dei confini è presa davvero sul serio in questo angolo di Alto Adige - Sud Tirol dove staccionate e steccati sono un vero e proprio segno del paesaggio come in pochi altri luoghi delle Alpi.
La ciaspolata dal parcheggio di Schermoos (1450 mslm) allo Stoanerne Mandln (la vetta degli omini di pietra) consente di passare per questi prati - si spera innevati - ammirando un paesaggio modellato dall'uomo con cura e dedizione, senza stravolgimenti.
Si parte appunto da Schermoos e si prende via Lanzen (qualche metro a valle, verso San Genesio), superando alcune case, qualche fienile e prendendo quota con decisione su asfalto (località Egger, 1561 mslm). Quando si incrociano le indicazioni per il sentiero 17A - 5 si svolta a sinistra iniziando a ciaspolare su una forestale che costeggia uno steccato, in direzione della Jenesieralm.
Pochi metri dopo si abbandona la direzione della Jenesieralm per prendere nuovamente a sinistra e costeggiare un'altra staccionata, assecondando le indicazioni del sentiero 17A verso Sattlerhutte e l'indicazione per Moltner Kaser (malga di Meltina).
Si continua a salire con decisione, tra radure e radi lariceti, guadagnando quota passo dopo passo. Il panorama, alle spalle di chi sale, si apre con decisione a tutte le Dolomiti ladine: le Odle di Funes, il Sella, Sassolungo e Sassopiatto, le Torri di Vajolet, il Catinaccio, la Roda di Vael si dispongono a est.
In poche decine di minuti si raggiunge una radura contrassegnata da isolate baite ed una croce di vetta: si è raggiunto il monte di Meltina (1730 mslm) dove convergono la traccia che sale dal Sattlerhutte ed il sentiero europeo E5 che arriva da Schermoos (una variante più breve ma più accidentata in inverno).
Da qui, seguendo le indicazioni per la malga di Meltina (Moltner Kaser) si procede in direzione nord risalendo il declivio e guadagnando ulteriormente quota, seppur su pendenze più modeste. Dopo la radura, un breve tratto tra gli abeti conduce ad una piccola cappella che anticipa un nuovo tratto in campo aperto, un piccolo altopiano dove, volendo, si può apprezzare un nuovo e vasto panorama verso le Dolomiti: è sufficiente spostarsi dalla traccia ed andare verso destra, verso est, in direzione degli steccati. Qui la vista è ancora più ampia.
Tornati al centro della radura si procede tagliandola longitudinalmente fino a rientrare in un bosco di abeti.
Pochi passi e si sbocca su una forestale che risulta frequentemente percorsa da mezzi agricoli e quindi caratterizzata da neve più battuta. E' un tratto meno suggestivo che dura però pochi minuti, il tempo necessario per raggiungere, finalmente, la malga di Meltina (1763 mslm).
Qui, appena prima della malga stessa, si svolta a sinistra in direzione di Stoanerne Mandln. Si torna a salire con decisione: qualche passo verso nord, una svolta verso est, seguendo una staccionata e si rientra nel bosco. Si supera un bivio (ignorando il sentiero 23A verso Putzerlam) e si procede con due cambi di direzione fino a raggiungere la cresta sommitale, priva di larici o abeti. E' facile dunque intravedere la cima (2001 mslm): si procede sulla linea di cresta fino alla croce di vetta ed ai tanti omini di pietra che la caratterizzano.
Il panorama è qui vastissimo, quasi infinito. Alle Dolomiti si affiancano le vette delle Alpi Sarentine, delle cime che chiudono Merano a ovest, delle Alpi Venoste e, a sud, lo sguardo si spinge fino alle Dolomiti di Brenta, al Caré Alto ed alla Presanella che qui rende onore al nome con cui era conosciuta a fine Ottocento (Monte Triplo per effetto delle tre "vette" del suo massiccio visto da nord).
La discesa avviene per l'itinerario di salita con la possibilità di un veloce taglio verso la malga di Meltina: appena rientrati nel bosco, infatti, si può andare diritti in discesa senza seguire nuovamente lo zig-zag del sentiero 23A.
L'itinerario è lungo ma mai proibitivo ed il pericolo di valanghe è modesto: attenzione, però, a muoversi nei dintorni della vetta, potrebbero nascondersi insidiose cornici. In alcuni tratti, in assenza di traccia o con visibilità compromessa, potrebbe risultare difficile orientarsi!

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ciaspole stoanerne mandln

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- pedalare tra Bolzano, Meltina e San Genesio, in bicicletta e mountain bike
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