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Malga Bassa di Campelli e le "Dolomiti" scalvine (scorri la gallery!)
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Malga Arena, vista sulla conca dei Campelli e il Cimon della Bagozza
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Cimon della Bagozza da Fondi di Schilpario
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La fatica della risalita verso la vetta del Campioncino
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Cimon della Bagozza
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Campione e Campioncino dai dintorni di passo Campelli
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Il pendio verso il Campioncino (si sale portandosi sulla cresta a destra)
Lombardia

Monte Campioncino

IN BREVE
Partenza: Fondi di Schilpario, 1234 mslm
Arrivo: passo Campelli, a 1899 mslm, oppure monte Campioncino, 2100 mslm
Difficoltà e pericoli: nessuno fino alla conca dei Campelli. Valutare la salita fino alla vetta del Campioncino: ripida e ripidissima nel finale quando si consigliano i ramponi/ramponcini o comunque ciaspole ben ramponate.
Tempi di percorrenza: un paio d'ore per il passo, un'ulteriore mezz'ora per la vetta. Discesa in circa 1h40'
Con i bambini ci si può portare nei dintorni del rifugio Cimon della Bagozza (verificarne l'apertura 0346/56300, cucina rustica e servizio essenziale), magari oltre fino alla malga Bassa di Campelli, per passeggiare in tranquillità godendo - se si è fortunati - di una nevicata recente. Non oltre, viste la caratteristiche della ciaspolata.

La salita alla conca dei Campelli, al passo ed al monte Campioncino è davvero affollatissima. Diverse decine tra ciaspolatori, escursionisti, scialpinisti si dilettano lungo gli innevati pendii di questo angolo di val di Scalve. Coesistono felicemente: l'elemento estraneo sono le motoslitte che, ben lungi da svolgere una pur rumorosa attività di servizio a qualche baita o rifugio in quota, si dilettano a guastare l'atmosfera di alta montagna che dovrebbe caratterizzare un così incantato scenario invernale. E c'è da sperare di non incrociarle mentre slittano sul ghiaccio del parcheggio di Fondi, sgasando sui poveri malcapitati che si trovano a passare in quel frangente ... 

La ciaspolata parte poco dopo Schilpario, in località Fondi, dove, da pochi anni, sono stati ricavati diversi parcheggi a pagamento (5 euro giornata intera festivi e prefestivi, 3 euro mezza giornata nell'inverno 2015-16, confermato nel 2022-23).
Si segue l'andamento della strada del passo Vivione, innevata durante l'inverno, ma si possono disegnare diversi tagli nel bosco, per abbreviare la fatica e divertirsi di più, soprattutto in discesa.
Si sale con dolcezza, nel bosco.
Primo punto intermedio è il rifugio Cimon della Bagozza, aperto quasi tutto l'anno (1530 mslm, un'ora di salita): qui si abbandona la strada del passo e ci si addentra verso la conca dei Campelli, verso le belle cime che la chiudono ad est tra cui spicca appunto il Cimon della Bagozza, alto 2407 metri e caratterizzato da un profilo quasi dolomitico.
La salita è sempre morbida, progressiva: il dislivello complessivo non sarà eccessivo ma i tempi di percorrenza sono abbastanza elevati proprio perchè la traccia prende quota con dolcezza.
Seguendo la pista forestale, probabilmente segnata da decine di tracce scialpinistiche ed escursionistiche, si arriva ad un pianoro dove generalmente si può scegliere se seguire l'andamento della traccia estiva (più lungo ma più dolce) o tagliare senza direzione obbligata verso la malga Alta dei Campelli. Da qui, in breve, ci si porta al passo dei Campelli (1892 mslm) dove lo sguardo si apre ad oriente ed abbraccia vasti settori della val Camonica: i più attenti noteranno immediatamente Adamello e Caré Alto.
Non resta che decidere se ritenersi soddisfatti ed iniziare la discesa oppure seguire le indicazioni per il rifugio Campione ed iniziare l'ascesa all'ostica vetta del monte Campioncino. Ostica non tanto per dislivello e sviluppo quanto per gli ultimi 20-30 metri che si rivelano davvero ripidi ed insidiosi e da sconsigliare ai meno avvezzi.
La traccia prosegue oltre il passo Campelli portandosi sul versante camuno: non si raggiunge il rifugio ma piega verso nord-ovest iniziando a risalire il pendio per portarsi sulla cresta del Campioncino (in pratica si inizia a risalire a tornanti non appena si lascia sulla sinistra un dosso con qualche arbusto). In pochi passi si percorre la cresta portandosi proprio sotto lo spigolo finale. In breve si è in vetta. Si consigliano ramponi o ramponcini per gli ultimi passi o ciaspole seriamente ramponate (soprattutto per i primi metri di discesa).
In discesa si segue il percorso di salita: in condizioni di sicurezza e solo se ben allenati ed esperti si può tagliare il pendio iniziale disegnando qualche bella traiettoria in neve fresca! Attenzione, però!

Clicca per aprire la mappa Kompass, da usare esclusivamente come riferimento. I percorsi invernali differiscono spesso da quelli estivi e vanno adattati alle condizioni oggettive (le mappe Kompass abitualmente indicano in azzurro la traccia invernale).



SUL WEB
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- pedalate nella Bergamasca;
- guida turistica alle Orobie

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