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Il Santuario nei pressi del rifugio Malghera (scorri la gallery!)
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Qui inizia la vera salita (occhio alle scariche spontanee sullo sfondo)
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Malghera
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Malghera
Lombardia

Rifugio Malghera

IN BREVE
Partenza
: Ortesei, 1565 mslm
Arrivo: rifugio Malghera, 1964 mslm (chiuso in inverno, www.rifugiomalghera.it (tel. 328/9258966)
Tempi di percorrenza indicativi: 1h20' per la salita, 1h per la discesa
Difficoltà e pericoli: ciaspolata solo apparentemente innocua, sulla via di salita possono infatti arrivare scariche dai pendii occidentali. Attenzione e valutazione del pericolo! Assenza di punti di appoggio lungo tutta la tratta.
 

Da Grosio, in Valtellina, si sale passando da Ravoledo (vista sul castello) e da Bedognolo (dove si trova un albero monumentale) fino a Fusino. Successivamente si prosegue in val Grosina fino ad Ortesei dove generalmente viene chiusa la strada.

Dal fondovalle l'itinerario è molto semplice: sfiorati vari alpeggi - tra cui Campo Pedruna a 1703 mslm -  si prende quota progressivamente risalendo la vallata ed avvicinandosi saltuariamente al corso del torrente. Una bella cascata - quando non ghiacciata - fa risuonare il suo fragore nel silenzio della montagna ammantata di neve. Nei pressi si trovano le Baite della Pirla (1850 mslm) che prendono questo curioso nome proprio dalla vicinanza alla cascata ("pirla" è una voce dialettale che richiama appunto il salto d'acqua). Da lì a Malghera la distanza è breve, ferma restando la valutazione dei pendii laterali.
Giunti alla meta, prima di scendere si può salutare chi è rimasto a casa sfruttando la webcam sempre in funzione e puntata verso il Santuario. Eventuali tracce scialpinistiche conducono chi è davvero allenato fino al passo di Sacco, a quote ben superiori con pendii da valutare ancora più attentamente.
Il rifugio Malghera, aperto solo in estate, ha più di un secolo di storia e sorge nel cuore di un antico nucleo rurale tipicamente alpino. Nonostante lo scenario d’alta quota, vivacizzato da fragorose cascate e cinto da alte montagne, è il Santuario della Madonna della Misericordia (o del Muschio) a richiamare l’attenzione di chi arriva a Malghera. Anche se maestoso, l’edificio sacro si inserisce elegantemente nel territorio di cui è uno dei simboli.
Lo stesso rifugio Malghera, un tempo, si chiamava “Casa della Chiesa” perché sorto a suo servizio.
Il santuario fu costruito a fine Ottocento usando come presbiterio una cappella del 1836, realizzata in devozione alla Madonna che, si dice, apparve ad un pastore su una roccia ricoperta di muschio (data dell’apparizione, 1750). La torre campanaria, invece, è del 1910.
Il rifugio fu riedificato a fine Ottocento e costituisce, da decenni, un appoggio alle escursioni verso le cime della zona. Insieme alla casa d’Eita ed alla Capanna Dosdé è un punto di riferimento molto importante. In passato, nei periodi di chiusura il rifugio era comunque dotato di un piccolo deposito di beni di prima necessità!
Da qui passano sia il Sentiero Italia sia la Via Alpina

Clicca per aprire la mappa Kompass, da usare esclusivamente come riferimento. I percorsi invernali differiscono spesso da quelli estivi e vanno adattati alle condizioni oggettive (le mappe Kompass abitualmente indicano in azzurro la traccia invernale).


Nelle altre stagioni, la val Grosina e tutta la Valtellina si scoprono in bicicletta, in mountain bike e camminando.
Le pagine di www.cicloweb.net:
- in mountain bike e bicicletta attorno a Bormio
- escursioni e trekking attorno a Sondalo
- guide all'alta Valtellina

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