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Malga Val Grande, che spettacolo! (scorri la gallery!)
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Appena dopo Plassacù
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Severe cime dominano il percorso
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Baite lungo il percorso
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Ciaspolando in val Grande
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Ciaspolata tra boschi e radure: val Grande!
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Una delle tante baite della val Grande
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Ciaspolando in val Grande
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Quasi all'arrivo, si affianca il torrente val Grande
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Antiche baite verso malga Val Grande
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Malga Val Grande: scenario grandioso!
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Malga Val Grande: scenario grandioso!
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Malga Val Grande: scenario grandioso!
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Tracce di ungulati
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Quanta neve nel gennaio 2021!
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Ecco un camoscio!
Lombardia

Val Grande

IN BREVE
Partenza
: Plassacù, 1304 mslm
Arrivo: malga Valgrande, 1791 mslm
Tempo di percorrenza: due ore in salita, meno di 1h30' in discesa
Difficoltà e pericoli: sostanzialmente nessuno restando sulla traccia principale.
Con i bambini la ciaspolata è fattibile anche se un po' lunga. Il pianoro finale, però, consentirà di giocare in neve fresca senza grandi preoccupazioni (attenzione ad eventuali avvallamenti ed al corso del torrente val Grande).


Una ciaspolata in val Grande è uno dei modi migliori per conoscere la val Camonica ed il Parco Nazionale dello Stelvio in inverno. I percorsi 10 e 11, descritti dal file PDF preparato dagli uffici turistici di Pontedilegno - Tonale (e scaricabile cliccando qui), sono le principali direttrici per entrare in Val Grande, una delle porte più meridionali del Parco Nazionale dello Stelvio.
Si può partire da Grano, una frazione di Vezza d'Oglio (percorso 11), o da Plassacù, un piccolo parcheggio a monte di , altra frazione di Vezza (percorso 10).
Partendo da quest'ultima località si abbrevia la parte meno "intrigante" della ciaspolata entrando subito in contatto con la natura della val Grande: natura selvaggia ma anche natura "addomesticata" dato il gran numero di baite e ricoveri, nonché di case da monte, che testimoniano il secolare rapporto tra la gente di montagna ed il suo ambiente. Un rapporto che, qui in val Grande, si è mantenuto equilibrato e armonioso: la valle, anche per questo, è parte del Parco Nazionale dello Stelvio ed è una vera perla, non solo a livello paesaggistico. Passeggiando in silenzio, infatti, potrà capitare di incrociare qualche camoscio o qualche cervo, sceso dalle quote più alte in cerca di cibo. La val Grande è infatti uno dei luoghi "simbolo" per gli amanti degli animali: qui, in autunno, si può ascoltare il bramito dei cervi, il canto d'amore con cui gli ungulati riempiono il silenzio della valle tra settembre ed ottobre.

Tornando alla ciaspolata, la descrizione è presto fatta. Camminando da Plassacù in direzione di malga Val Grande si percorre un'ampia pista forestale su neve probabilmente battuta da altri escursionisti. Dopo meno di mezz'ora si supera un ponte sul torrente (poco a monte della Cappella dell'Acqua Calda) e si prende a salire con decisione sull'altro versante orografico, sempre in direzione di malga Valgrande. La ciaspolata alterna tratti nel bosco a tratti in campo aperto, passando per diverse radure e sfiorando numerose baite tra cui la Locanda val Grande, unico punto d'appoggio in valle (verificare l'eventuale apertura invernale).
Lo scenario cambia superata la cappella Caret: la salita lascia definitivamente il passo ad un finale pressoché pianeggiante nel grandioso ambiente dell'alta val Grande. La testata della valle, chiusa da vette che raggiungono anche i tremila metri e segnano il confine con la Valfurva, fa da indimenticabile sfondo al gruppo di baite tra le quali spicca, per il diverso stile, appunto la malga Val Grande su cui tavoli ci si può ristorare con un pranzo al sacco.

Il ritorno avviene lungo il percorso di salita.

La val Grande reca ancora le tracce delle due guerre mondiali: non tanto nel fondovalle, quanto piuttosto in quota, sono numerosi i resti di trincee ed altri manufatti a testimoniare sia la prossimità alla linea del fronte durante la Grande Guerra sia il coinvolgimento nelle fasi più intense della guerra di Resistenza durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale.

Note: 1) partendo da Grano ci si ricollega al percorso descritto poco dopo il ponte grazie al quale si cambia versante orografico. 2) Se non si trova parcheggio a Plassacù, o se le condizioni della strada d'accesso sono proibitive, si può partire dalla frazione Tù, dove però le possibilità di parcheggio sono però ancora più scarse.


Clicca per aprire la mappa Kompass, da usare esclusivamente come riferimento. I percorsi invernali differiscono spesso da quelli estivi e vanno adattati alle condizioni oggettive (le mappe Kompass abitualmente indicano in azzurro la traccia invernale). Nella mappa è segnato in verde il punto di partenza, Plassacù; in giallo è marcato l'attraversamento del torrente ed in rosso è individuato il punto d'arrivo.


SUL WEB
E per quando la neve si scioglie.. su www.cicloweb.net trovi tante opportunità per camminare d'estate e pedalare tra sentieri, strade e piste ciclabili.
La val Camonica ed i suoi dintorni si raggiungono cliccando questi link (aprono una nuova finestra del tuo browser):
- pedalate in val Camonica;
- informazioni turistiche sulla val Camonica;
- trekking in val Camonica

 

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