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Alpe Kastel ed un panorama verso sud ovest (scorri la gallery!)
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Riale, in ombra partendo al mattino
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Si prende quota ammirando le vette tra cui i Corni di Nefelgiu
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Traccia battuta verso il rifugio Maria Luisa
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Baita isolata salendo verso l'Alpe Kastel
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Alpe Kastel ai piedi del Marchhorn
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Verso l'Alpe Kastel
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Si guadagna quota e ci si volta a guardare il dislivello colmato
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Alpe Kastel
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Diga di Kastel
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Traccia condivisa con gli scialpinisti, verso la Rupe del Gesso
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Gli ultimi sforzi verso la vetta
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Dalla vetta, sguardo verso sudovest: si ripercorre la ciaspolata
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Verso nord, verso la svizzera val Bedretto
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Cresta di confine, verso ovest (poco più a sud, nascosto, si trova il rifugio Maria Luisa)
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Un torrente si fa largo nella neve
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In discesa, s'incontra chi sale più tardi
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Riale baciata dal sole
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Val Formazza, terra walser
Piemonte

Rupe del Gesso

IN BREVE
Partenza: Riale, 1726 mslm
Arrivo: Rupe del Gesso, 2434 mslm, ed eventualmente deviazione verso il rifugio Maria Luisa, 2154 mslm (tel. 348/4444316)
Difficoltà e pericoli: scariche sono possibili in condizioni di pericolo lungo i pendii più ripidi salendo sopra Riale verso il rifugio: con molta neve, alcune scariche spontanee possono arrivare fino sulla stradina mentre i "tagli" devono essere sempre valutati localmente. Chiedere al rifugio ed alle guide locali.
La salita sopra Riale, a seconda delle condizioni della neve, cambia letteralmente faccia passando da banale a impegnativa e talvolta è invece "da evitare".
La prosecuzione, invece, si svolge in un territorio "ondulato", meno insidioso fatto salvo il finale quando si supera un ripido pendio per arrivare in vetta: "prenderlo largo", verso destra salendo (est) ed evitare le cornici. Considerare l'eventuale presenza di avvallamenti insidiosi (allertarsi in presenza dei classici whuum di assestamento).
Tempi di percorrenza: 2h30' per la salita, 2h per la discesa
Con i bambini l'itinerario è percorribile fino al rifugio Maria Luisa, se la strada è ben battuta e le condizioni sono sicure. Il rifugio, se aperto, offre un valido supporto. Ci si arriva in circa 1h30' - 2h e, se lo si porta da valle, si può scendere con lo slittino (prudenza visti i tratti esposti!).

Come descritto nella pagina dedicata alla ciaspolata verso il rifugio Maria Luisa (clicca), si parte dal piccolo abitato di Riale (il più settentrionale paese del Piemonte, uno dei paesi walser della val Formazza). Dal piccolo parcheggio del centro fondo o dal più ampio parcheggio trecento metri a valle, si percorrono gli ultimi metri della statale fino al cartello Anas di "fine tratto di competenza". Si attraversano un torrente e due volte una pista da fondo per immettersi sulla stradina che, solitamente battuta da tanti appassionati oltre che da motoslitte e talora gatti della nevi, prende quota su buona pendenza.

Lo spettacolare abitato di Riale, alle pendici meridionali dei Corni Mut e Brunni, si potrà visitare al rientro quando dovrebbe essere baciato dal sole e proporre con maggior fascino le sue abitazioni tipicamente walser. Su una vicina collina si staglia una chiesetta, ricostruita nel Novecento quando il vicino alpeggio di Morasco fu allegato per costruire una diga (visibile già dalla partenza): la chiesa ricorda sia il dramma degli abitanti di Morasco sia gli operai che caddero durante i lavori.
Morasco fu una delle maggiori vittime del tumultuoso sviluppo dell'idroelettrico in val Formazza. All'epoca della realizzazione della diga, infatti, il paese era il più popolato della zona. Ma solo in estate, quando le bestie erano portate al pascolo. In inverno, invece, era disabitato da decenni, se non secoli.

Salendo, la vista si amplia progressivamente abbracciando i Corni di Ban e quelli di Nefelgiù mentre in basso Riale rimane in ombra fino a metà mattina. Dopo vari tornanti (ci sono scorciatoie più ripide da valutare, eventualmente, in discesa) si abbandona la vista sulla val Formazza e si iniziano a scorgere le pareti della diga di Toggia. In corrispondenza di un'isolata baita sulla destra (opere idrauliche sulla sinistra) si prende a salire con maggior decisione verso est, verso le pendici del Basodino. Ci si lascia dunque questa casetta sulla sinistra per poi proseguire verso destra, in direzione del lago Kastel (artificiale, presenti indicazioni).
Si costeggiano alcune opere in muratura disegnando quindi un'ampia semicirconferenza che traversa gli ondulati dossi che portano fino all'Alpe Kastel ai piedi dell'omonima punta, del Basodino e del Marchhorn.
Già prima di arrivare all'Alpe Kastel si riconosce la modesta elevazione della Rupe del Gesso che spicca tra i più morbidi dossi e soprattutto sul bacino del Toggia che si estende sulla sinistra di chi sale (a ovest), presidiato dal rifugio Maria Luisa. In questa fase sarà facile riconoscere le tracce di chi ci ha preceduto: è importante scegliere la miglior traiettoria per evitare faticosi saliscendi.
Giunti in prossimità dei laghi di Boden (ghiacciati e ricoperti di neve) resta da affrontare solo l'ultimo strappo: è breve ma è il più severo. Ci si deve portare verso destra per aggirare la massima pendenza ed evitare così eventuali situazioni incerte. Attenzione alle cornici in vetta.
Dalla cima, come dagli ultimi tratti del percorso, si ammirano le vette che chiudono la val Formazza verso sudovest ed ovest (tra cui i citati Corni di Ban e Nefelgiù), ma anche il Basodino, il Marchhorn. Lo sguardo si estende a nord verso la val Bedretto, in Svizzera.

La discesa avviene sul percorso di salita con alcune possibili varianti:
- ci si può portare verso il rifugio Maria Luisa dove pranzare o fare merenda, nei periodi di apertura
- si possono tagliare diversi tornanti verso Riale o scegliere alcuni tagli più divertenti tra la base della Rupe del Gesso e la baita isolata lungo la stradina che scende a Riale
- si può usare uno slittino per tornare a Riale una volta tornati sulla stradina (bisogna però abbandonarlo per raggiungere la Rupe del Gesso, eventualmente legandolo ad uno dei pali che si incontrano salendo)

Clicca per aprire la mappa Kompass (stralcio da K89 Domodossola), da usare esclusivamente come riferimento. I percorsi invernali differiscono spesso da quelli estivi e vanno adattati alle condizioni oggettive (le mappe Kompass abitualmente indicano in azzurro la traccia invernale).

ciaspole rupe del gesso

SUL WEB
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Qualche link per iniziare ad esplorare la montagna piemontese
- pedalate in val d'Ossola e dintorni;
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