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Verso il rifugio Marchetti (scorri la gallery!)
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Passaggi suggestivi nel primo tratto
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In direzione della vetta
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Verso il rifugio Marchetti
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Dal Monte Stivo, guardo a sud-est
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Vista sulle Dolomiti di Brenta
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Guardando al Lago di Garda
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Rifugio Marchetti e panorama verso la Presanella
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Cresta sommitale
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Malga Stivo e panorama sulla Presanella
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In alto, a destra, il rifugio Marchetti
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Sullo sfondo Carè Alto e Presanella
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Sullo sfondo Carè Alto e Presanella
Trentino

Monte Stivo

IN BREVE
Partenza: Sant'Antonio, 1200 mslm
Arrivo: rifugio Marchetti (tel. 349/3380173), 2012 mslm, e vetta del monte Stivo, 2057 mslm 
Difficoltà e pericoli: il pendio sotto al monte Stivo dev'essere valutato localmente. Prudenza e riferimenti al rifugio per informazioni sulla neve!
Tempi di percorrenza: circa un paio d'ore

La ciaspolata al Monte Stivo può regalare, a chi ha una certa padronanza delle ciaspole, un'entusiasmante discesa in neve fresca: è bene, però, scegliere la giornata ideale per trovare il fondo ideale e gustarsi così il pendio sommitale che, dalla vetta del monte, porta fino alla malga Stivo, posta quasi quattrocento metri più in basso. Questione di ... equilibrio!

Ma andiamo con ordine.

Punto di partenza della ciaspolata è la piccola località di Sant'Antonio, poco a monte del passo di Santa Barbara (al passo girare a destra in salita, via Sant'Antonio e proseguire per circa un chilometro). La quota di partenza è di poco superiore ai 1200 metri sul livello del mare: su internet si trovano svariate relazioni che rischiano, a nostro parere, di generare confusione. Sperando di chiarire, prendiamo come parcheggio di riferimento quello poco prima di una casa con scritto Baita Castil (civico 26 di Case Sparse), davanti ad un pannello informativo con una mappa della zona.
La ciaspolata, dunque, parte passando accanto a questa casa, su un prato innevato, costeggiando la strada asfaltata che proseguirebbe ancora per 2-300 metri (indicazioni sentiero 608B per il monte Stivo) ma che risulta poco pulita da neve e ghiaccio. Meglio parcheggiare prima.
In 2-3 minuti, lasciandosi alle spalle Castil ed un recinto per cavalli, si raggiunge un altro parcheggio caratterizzato da una grande tabella in legno del CAI di Arco. Qui si prende verso sinistra e si inizia a salire assecondando una traccia forestale affiancata da una staccionata.
Si prende quota senza grandi pendenze passando anche da suggestivi "tunnel" creati dalla vegetazione: uno spettacolo, dopo recenti nevicate, passare tra gli alberi le cui cime, innevate, si chiudono sopra il sentiero.
In meno di quaranta minuti si raggiunge località Le Prese, a 1480 mslm, dove la ciaspolata vive un secondo momento. Si lascia il bosco e si compie un lungo traverso in direzione nord: pendenza mai eccessiva ma attenzione a camminare con piede sicuro (poco dopo Le Prese, molti scialpinisti spesso salgono a destra risalendo una ripida cresta).
Effettuando il traverso si inizia a scorgere il rifugio Marchetti, a 2012 metri di altitudine. 
Giunti in corrispondenza di una baita si inizia a salire, con frequenti cambi di direzione (zig-zag) il pendio, ponendosi come obiettivo un'ampia insellatura ai piedi della vetta del monte Stivo: è la terza fase della ciaspolata, quella in campo aperto.
Raggiunta questa insellatura si riprende a ciaspolare verso nord, traversando la parte alta del pendio. Si giunge così in breve al rifugio, poco distante dalla panoramica vetta del monte Stivo, posta a 2057 metri di quota, e caratterizzata da una croce di vetta e da un'installazione che illustra le cime osservabili.
Il panorama è esteso a 360 gradi: più vicini, verso est, Pasubio e Piccole Dolomiti. Più lontani, verso ovest, Presanella e Carè Alto, verso nord le Dolomiti di Brenta mentre lontanissime si intravedono alcune pareti del gruppo del Catinaccio. Verso sud ovest si estende il lago di Garda.
La discesa avviene lungo l'itinerario di salita con la variante, per chi ha padronanza del mezzo, di un bel taglio lungo il pendio sommitale.

La ciaspolata va intrapresa con le giuste condizioni del manto nevoso in quanto, dopo località Le Prese e nel corso del traverso, si entra in un pendio da valutare. Sempre bene mettersi in contatto con il gestore del rifugio che saprà dare le giuste indicazioni.

Clicca per aprire la mappa Kompass, da usare esclusivamente come riferimento. I percorsi invernali differiscono spesso da quelli estivi e vanno adattati alle condizioni oggettive (le mappe Kompass abitualmente indicano in azzurro la traccia invernale).

ciaspole monte stivo

La costruzione del rifugio sul monte Stivo nasce da un'idea del dottor Vittorio Stenico che nel lontano 1904 decise di intervenire con la S.A.T. acquistando il diritto di costruzione sui pascoli dei fratelli Finotti posti in vetta allo Stivo. La progettazione fu affidata all'allora podestà di Arco, Carlo Marchetti, mentre dell'esecuzione dei lavori fu incaricato Giacomo Martinelli che iniziò nel 1905 per terminare l'anno successivo, con l'inaugurazione tenutasi il 7 ottobre. Il rifugio venne così intitolato a Prospero Marchetti, arcense, co-fondatore nel 1872 insieme a Nepomuceno Bolognini ed altri trentini della S.A.T., nonché primo presidente.  Il rifugio è stato recentemente rinnovato ed è aperto durante le stagioni di inverno e primavera: ovviamente, è bene mettersi in contatto con il gestore per conoscere giorni ed orari di apertura (vedi sopra).


SOGGIORNO DI QUALITA' LUNGO LE RIVE DELL'ADIGE
A breve distanza da questa ciaspolata, un B&B dal sicuro fascino evocativo. Una base ideale per tutti gli itinerari sul Baldo ed in Vallarsa, comodo anche per Folgaria, Lavarone e Luserna: Colle Ameno! Per chi, dopo una ciaspolata, non vuole rinunciare ad una passeggiata in una città dalla fervente vita culturare, Rovereto.
Il palazzo d'epoca, che presenta notevoli e preziosi aspetti storici risalenti anche al Seicento, ha un ampio cortile interno protetto, cantine scavate nella roccia e una sala nobile al primo piano con stucchi e rivestimenti lavorati in legno, stufe a ole e un loggiato aperto con cotto originale del '700.
Il palazzo si trova ai piedi del Colle Ameno (o Dosso Alto) di Borgo Sacco, una piccola altura rocciosa situata lungo la riva sinistra del fiume Adige.
Oltre ad un un deposito custodito e videosorvegliato per le biciclette il R&B Colle Ameno offre un bar, wi-fi, un centro benessere con sauna, idromassaggio, sala relax, un cortile con gazebi, una grotta dove degustare birra artigianale, vini e grappa trentini, un giardino con piante tipiche vallagarine ed una stube con sala TV e relax.
http://www.colleamenobeb.it/

Colle Ameno
Room & Breakfast
Via Colle Ameno, 6 - Borgo Sacco - Rovereto
telefono 0464-480711 e-mail info@colleamenobeb.it
Visita anche la pagina Fb: www.facebook.com/colleameno


SUL WEB
E per quando la neve si scioglie.. su www.cicloweb.net trovi tante opportunità per camminare d'estate e pedalare tra sentieri, strade e piste ciclabili.
Qualche link per iniziare ad esplorare i dintorni del monte Baldo.
- pedalate sul monte Baldo;
- foto informazioni curiosità;
- passeggiate in montagna.

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