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Tipicamente zoldano
Veneto

Baita Civetta

Testi e fotografie a cura di www.valdizoldo.net, il sito web del locale ufficio turistico dove sono disponibili numerosi informazioni non solo sulle attività invernali ma anche sulle possibilità di alloggio e ristoro a Zoldo e dintorni.
Clicca qui, invece, per scaricare una mappa d'insieme dei percorsi proposti!

 

IN BREVE
Difficoltà: facile, per famiglie
Lunghezza: 5,7 km (per direzione)
Tempo di precorrenza: due o tre ore complessive
Dislivello: 200 metri
Terreno: neve battuta su terreno sterrato
Gruppo dolomitico: monte Civetta
Partenza: Pecol piazzale Cabinovia (1375 mslm)
Arrivo: Baita Civetta (1579 mslm)
Frequentazione: alta

Per andare alla Baita Civetta, dal piazzale delle piste si procede verso destra e si cammina accanto alla pista Lendina (prestare attenzione) fino alla fine del piano. Da qui si attraversa la stessa pista, con cautela, e si prende la traccia battuta a sinistra, dietro le reti di protezione. Ci sono almeno due itinerari battuti che raggiungono la baita, uno subito a sinistra un po' più corto e ripido, uno a destra poco più lungo.
Inoltre, dall'attraversamento della pista da sci è anche possibile andare a destra e, in breve, prendere una traccia verso sinistra (si passa sotto la seggiovia) che per bei boschi e ponticelli si congiunge all'itinerario principale.

Pochi passi e si passa a valle di un edificio in legno nel cui cortile si possono intravedere alcune sculture e dopo una breve salita si sfiorano le protezioni della pista da sci per poi allontanarsene definitivamente. Un bivio evidente manda a destra (cartello Baita Civetta “Al Casot”) con andamento più graduale e piacevole e da questo punto il mondo dello sci da discesa e quello delle ciaspole si allontanano: il percorso diventa una facile passeggiata tra i boschi, immersi nella quiete dell'inverno.

Dopo un tratto alberato si apre un’ampia radura con alcuni tavolini - si spera - sommersi dalla neve e voltandosi all’indietro ecco l’inconfondibile sagoma del Monte Pelmo sporgere dalle chiome degli abeti. Si faccia caso al cartello “Palanche”: verso destra, deviando dal percorso, si possono raggiungere altri tavolini, tra cui alcuni con una copertura, posti lungo le rive del torrente Maè.

Il tracciato prosegue invece dritto seguendo quasi subito una netta curva verso destra che fa prendere quota, inoltrandosi nuovamente nel bosco. Giunti nei pressi di un recinto di una presa dell’acquedotto (riconoscibile da alcuni pannelli solari) si è vicini al corso del torrente Maè che qui scorre incassato in una profonda gola. Si faccia attenzione a sinistra, si vedrà un cartello di legno più in basso “Gavon Grant”: se le condizioni di neve lo permettono è possibile raggiungerlo e da quel punto ammirare una suggestiva pozza del torrente ornata dal ghiaccio creato dal salto d’acqua (non proseguire assolutamente oltre il cartello).

Il tracciato continua risalendo il corso del torrente, sempre nel bosco che si apre però abbastanza per lasciar ammirare il Civetta, e i cartelli in legno scandiscono - come un count down - il tempo necessario all’arrivo alla Baita Civetta Al Casot finché ci si ritrova di nuovo sulle piste da sci, nei pressi della seggiovia per il Col della Grava.
Pochi passi a sinistra, seguendo la linea degli alberi, ed ecco apparire il delizioso edifico in legno della Baita Civetta, posta ai piedi delle rocciose pareti del Civetta (quota raggiunta: 1579 mslm).

Dalla Baita ci sono vari itinerari nel bosco che raggiungono il Pian del Crep, offrendo la possibilità di percorrere un bell'anello (eventualmente informarsi presso l'ufficio skipass o l'ufficio turistico).

Per chi: per tutti, anche ai neofiti delle ciaspole; da percorrere al mattino per avere più ore di sole a disposizione

Perché: facile escursione, ben evidente e, in determinate condizioni di neve, percorribile anche senza ciaspole poiché viene battuta dai gatti delle neve. Dalla partenza si ha uno spettacolare colpo d’occhio sul Civetta che lungo il percorso fa poi capolino attraverso gli alberi, come pure il Pelmo che, per non esser da meno, appare alle spalle. Il tracciato ha pendenze graduali mai troppo ripide, dopo una partenza presso le piste da sci ci si immerge totalmente nel silenzioso mondo invernale, si attraversa un bel bosco di abeti che a tratti si apre in ampie e assolate radure, per poi affiancare il corso del torrente Maè dai suggestivi giochi di ghiaccio, per arrivare infine alla baita Civetta dove lo sguardo si apre in un panorama emozionante sull’abbraccio del Monte Civetta.
 

Per praticare le escursioni invernali, consultare sempre il bollettino meteo e lo stato del manto nevoso. Ricordiamo che dal 1 gennaio 2022 è in vigore la nuova normativa che prevede l’obbligo di dispositivi di autosoccorso (artva – pala e sonda) per chiunque pratichi attività escursionistiche in ambienti innevati particolarmente esposti a probabili movimenti valanghivi.


SUL WEB
E per quando la neve si scioglie.. su www.cicloweb.net trovi tante opportunità per camminare d'estate e pedalare tra sentieri, strade e piste ciclabili.
Qualche link per iniziare ad esplorare la montagna veneta, da Cortina d'Ampezzo al Cadore, da Sappada al Comelico, dal Civetta alle Tre Cime di Lavaredo
- pedalate in Veneto;
- foto informazioni curiosità sulla montagna veneta;
- passeggiate in montagna

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