nelle Dolomiti sopra Auronzo, una ciaspolata molto lunga
IN BREVE
Partenza: dintorni centralina Enel, 1000 mslm circa
Arrivo: rifugio Ciareido, 1969 mslm (tel. 0435/76276)
Difficoltà e pericoli: il percorso è generalmente sicuro ma è bene contattare il gestore del rifugio per aggiornamenti specie in caso di recenti ed abbondanti precipitazioni o di rialzi termici.
Tempi di percorrenza indicativi: tre ore per la salita e circa un'ora di meno per la discesa.
La salita al rifugio Ciareido è pane per i denti dei ciaspolatori. Non si traccia in neve fresca, perchè la pista forestale viene generalmente battuta, ma si colma comunque un dislivello di poco inferiore ai mille metri su uno sviluppo chilometrico prossimo ai dieci chilometri. La fatica può venire ridotta dalla possibilità di scendere con uno slittino... che però, trascinato lungo la salita, aumenta la fatica dell'ascesa!
Si parte dai dintorni di Auronzo di Cadore seguendo le indicazioni per la val da Rin e si parcheggia circa duecento metri oltre la centralina Enel, dove la strada viene generalmente chiusa.
L'inizio è su pendenze moderate e costeggia un fragoroso torrente. Oltre un ristorante si svolta a sinistra e si guadagna un primo bel panorama sul gruppo delle Marmarole, successione di vette aguzze e custodi di un ambiente selvaggio.
Si guada il torrente e si prende a salire lungo la val Poorse: la pista sale con pendenze variabili ma si mantiene impegnativa.
Dove il fitto bosco di abeti si apre è possibile scorgere panorami sempre interessanti: oltre alle vicine Marmarole, lo sguardo si spinge verso i Cadini e soprattutto verso le slanciate Tre Cime di Lavaredo che si mostrano qui dal loro versante meno pubblicizzato.
Punto intermedio dell'ascesa è forcella Tabià bassa, a 1630 metri di quota. Qui lo sguardo inizia ad aprirsi anche verso sconfinati spazi verso oriente.
Una nuova salita conduce fino all'ampia distesa innevata di Pian dei Buoi dove appare in tutta la sua maestosità il Ciareido: si scorge, in lontananza, il rifugio. Sembra irraggiungibile ma mancano solo 170 metri di dislivello da colmare seguendo la pista: poco meno di un'ora di fatiche.
Lungo il percorso i bivi sono pochi e le indicazioni del Regno delle Ciaspe guidano senza timore d'errore: in particolare, appena dopo il guado del torrente si tiene la sinistra scendendo per pochi metri lungo il torrente. Più a monte, proprio appena prima di raggiungere forcella Tabià bassa, si tiene la sinistra in corrispondenza di un tornante, continuando a salire.
La discesa avviene lungo l'itinerario di salita con la citata possibilità di una veloce slittinata, da affrontare con estrema attenzione!
Clicca per aprire la mappa Kompass, da usare esclusivamente come riferimento. I percorsi invernali differiscono spesso da quelli estivi e vanno adattati alle condizioni oggettive (le mappe Kompass abitualmente indicano in azzurro la traccia invernale).
SUL WEB
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Qualche link per iniziare ad esplorare la montagna veneta, da Cortina d'Ampezzo al Cadore, da Sappada al Comelico, dal Civetta alle Tre Cime di Lavaredo
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