dalla piana del Gaver alla vetta del Misa,
in alta Val Caffaro
IN BREVE
Partenza: piana del Gaver, 1495 mslm (si raggiunge proseguendo oltre Bagolino e Val Dorizzo, seguendo le indicazioni a partire dal Lago d'Idro)
Arrivo: monte Misa, 2184 mslm
Difficoltà e pericoli: pendenze significative lungo tutta la seconda parte (tra il Goletto di Gaver e la cresta sommitale) ed insidioso passaggio per guadagnare la cresta finale, valutare l'effettiva fattibilità della ciaspolata a seconda delle situazioni.
Tempi di percorrenza indicativi: poco meno di due ore in salita, poco più di un'ora in discesa
La piana del Gaver si trova nel territorio comunale di Breno (popoloso centro della val Camonica) ma orograficamente è nel bacino della val Sabbia dal momento che si trova ad est del passo Croce Domini e le acque del torrente Caffaro confluiscono nel Lago d’Idro (a breve distanza da quelle del Chiese).
Fatte queste considerazioni geografiche ed amministrative, le cui origini risalgono – probabilmente – a secolari attribuzioni di boschi e pascoli, è interessante notare come la piana del Gaver ospiti una serie di infrastrutture sciistiche che, per vari motivi, da qualche anno non funzionano più (clicca per vedere la skimap dell’epoca).
Località abbandonata e crisi economica? Tutt’altro.
La zona si è rilanciata come paradiso dell’outdoor “naturale”, senza impianti e cannoni da neve, e, complice la vicinanza con la città di Brescia, è decisamente affollata nei fine settimana: famiglie con i bambini che si dedicano a giochi nella neve o a discese con bob e slittini, sciatori di fondo e, ovviamente, scialpinisti e ciaspolatori. Ed al loro servizio tre o quattro ristoranti più un paio di trattorie a Val Dorizzo e dintorni!
Le ciaspolate che si possono fare partendo dalla piana del Gaver sono diverse e sono riassunte anche da pannelli illustrativi in loco (clic). Oltre a quella descritta in questa pagina si segnalano, su www.ciaspole.net, quella al passo dell'Asino (clic) e quella al Lago della Vacca (clic).
Raccontiamo qui l'impegnativa ciaspolata verso la vetta del monte Misa, alta 2184 mslm, aperta a vasti panorami in ogni direzione.
La salita incomincia seguendo le numerose (forse anche troppo!) indicazioni che dal Blumon Break (1494 mslm) guidano nel bosco. Si sale senza sosta, su pendenze variabili, alternando tratti sulla provinciale del passo Croce Domini (ovviamente innevata e chiusa al traffico) a risalite delle piste dismesse o a scorciatoie nel bosco. Solo volgendo lo sguardo verso nord si ammira l’imponente sagoma del Cornone di Blumone mentre sulla traccia di salita incombe il profilo del monte Colombina.
In 35-40 minuti si raggiunge il Goletto di Gaver, a circa 1800 metri di altitudine: si abbandona la provinciale e si inizia a salire verso sinistra, su pista probabilmente molto battuta, in decisa salita. In corrispondenza di una secca curva verso sinistra si apre un’estesa vista sul settore del passo Croce Domini, sulle malghe dei Dossi e Cadino della Banca e sulla stessa val Cadino. Un incantevole quadretto invernale!
Si continua a salire e, dopo un nuovo cambio di direzione, stavolta verso destra, si risale una ripida pista dismessa fino a portarsi nei pressi del vecchio arrivo di una seggiovia.
Qui si cambia nuovamente direzione andando verso destra (ovest) e poi quasi subito nuovamente sinistra (sud): senza traccia obbligata ci si porta nei pressi dell'arrivo del vecchio skilift, posto sulla sommità della montagna.
Raggiunto lo skilift abbandonato, inizia il tratto più ostico, da valutare con attenzione in funzione della situazione del manto nevoso: cornici ma anche possibilità di scivolare verso valle impongono prudenza ed attenzione.
Si traversa la pendice montuosa aggirando un'anticima: si scende leggermente per guadagnare infine la vera cresta sommitale che - contrassegnata da numerosi paletti - si segue fino alla vetta. Attenzione, la "vera" cima non è posta in corrispondenza della prima croce (dove in realtà si ferma la maggior parte degli scialpinisti e dei ciaspolatori) ma di una seconda croce, distante un centinaio di metri di saliscendi in cresta. Inutile dire che anche questo tratto di cresta finale richiede attenzione e prudenza massime!
Attenzione perché davanti a quest’ultimo tratto non si deve sottovalutare la possibilità di rinunciare (in particolare richiede un'attenta valutazione il traverso dopo lo skilift, vedi foto nella gallery qui sopra). Sulla rete abbondano relazioni di chi ha abbandonato l’idea di raggiungere la vetta viste le condizioni del pendio che può richiedere ramponi (o rampanti agli scialpinisti) e talvolta rivelarsi NON praticabile con le ciaspole. Noi consigliamo sempre di portare con sè i ramponi.
Il rientro avviene per la via di salita salvo la possibilità di scendere più a valle sotto l’arrivo dello skilift e cambiare via di discesa sotto l’arrivo della seggiovia: si tratta di deviazioni intuitive, da valutare in loco!
Clicca per aprire la mappa Kompass (stralcio da K103 - Le Tre valli bresciane), da usare esclusivamente come riferimento. I percorsi invernali differiscono spesso da quelli estivi e vanno adattati alle condizioni oggettive (le mappe Kompass abitualmente indicano in azzurro la traccia invernale).
SUL WEB
E per quando la neve si scioglie.. su www.cicloweb.net trovi tante opportunità per camminare d'estate e pedalare tra sentieri, strade e piste ciclabili.
Il lago d'Idro ed i suoi dintorni si raggiungono cliccando questi link (aprono una nuova finestra del tuo browser):
- pedalate attorno al lago d'Idro;
- informazioni turistiche su Idro ed il suo territorio