Itinerario del giorno

Valle di Vajolet
Trentino

Valle di Vajolet

ai rifugi Gardeccia, Preuss, Vajolet e Passo Principe

IN BREVE
Partenza: Muncion, 1550 mlsm circa, a poche centinaia di metri da Pera di Fassa. Con un po' di fortuna è possibile proseguire oltre e parcheggiare in corrispondenza di un parcheggio all'imbocco della vallata.
Arrivo: rifugio Gardeccia, 1948 mslm (tel. 0462/763152), generalmente aperto; oppure rifugi Preuss-Vajolet, 2245 mslm, chiusi; oppure rifugio Passo Principe, 2601 mslm (339/4327101), aperto solo quando il pericolo valanghe è pari o inferiore a 2, di solito da febbraio in avanti (2024: chiusura per ristrutturazione).
Tempi di percorrenza: due ore per il rifugio Gardeccia, un'altra ora per i rifugi Preuss e Vajolet. Un'ulteriore ora abbondante per il rifugio Passo Principe.
Difficoltà e pericoli: In generale sicuro fino al rifugio Gardeccia anche se si raccomanda comunque di valutare sempre i bollettini. Attenzione al proseguimento: intraprenderlo solo con condizioni di neve sicura ed assestata. Il rifugio Passo Principe, generalmente, apre per la stagione scialpinistica...

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Alpi in fiamme
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Alpi in fiamme

135 pagine per capire come
navigare i monti durante la crisi climatica

Se il cambiamento climatico sta viaggiando a ritmi superiori al previsto, il Nord Italia, e le Alpi in particolare, sono un vero e proprio “hotspot climatico”, ovvero un territorio dove il riscaldamento globale si sta imponendo a ritmi e con intensità superiori alla media globale.
Le montagne, quindi, da sempre elemento del paesaggio, prima temuto, poi esplorato ed oggi amato e frequentato, sono al centro di cambiamenti epocali.
Fusione dei ghiacciai, destabilizzazione dei suoli, riduzione della biodiversità, alterazione dei cicli stagionali sono le principali conseguenze di tutto ciò.
La trasformazione, però, non sarà solo ecologica: l’impatto sarà forte e potenzialmente devastante anche dal punto di vista sociale ed economico. Interi settori produttivi, infatti, andranno ripensati; altri dovranno essere abbandonati.
Alpi in fiamme, scritto da Sofia Farina e Michele Argenta, illustrato da Stefano Gaio ed edito da Raetia, guida attraverso le tante sfaccettature del global warming,...

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Dal Blog

Rifugio Ai Caduti dell'Adamello
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Rifugio Ai Caduti dell'Adamello

due parole su questo rifugio, ad oltre 3000 metri di quota, affacciato sulla vedretta del Mandrone

Il rifugio “Ai Caduti dell’Adamello” alla Lobbia Alta è uno dei luoghi simbolo della memoria storica e alpinistica delle Alpi italiane. Situato a quota 3040 mslm, nel cuore del massiccio dell’Adamello, sorge in un contesto spettacolare e carico di storia: un ambiente di alta montagna segnato dai tragici eventi della Prima Guerra Mondiale ed oggi meta di alpinisti e appassionati di storia.
La sua posizione è anche severo monito in tema di riscaldamento globale: si pensi, infatti, che all'epoca della costruzione poggiava sul ghiaccio (quel ghiaccio che un tempo era indicato come "perenne") mentre oggi la vedretta del Mandrone si trova quattrocento metri (di quota) più in basso.

Il rifugio venne costruito nel 1929 per volontà dell’Associazione Nazionale Alpini, con l’intento di onorare i caduti della Guerra Bianca combattuta proprio su queste vette tra il 1915 e il 1918. In quell’aspro teatro di guerra, soldati italiani e austro-ungarici si affrontarono in condizioni estreme, tra...

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